Trauma è un termine che viene utilizzato in diversi contesti. Una definizione generale di trauma indica che si tratta di un evento improvviso che mette in pericolo la nostra incolumità, oppure è una esposizione prolungata a eventi stressogeni o disorganizzanti all’interno di relazioni che dovrebbero essere un ambiente sicuro. Inoltre accanto ai “grandi traumi” lesivi dell’incolumità fisica e psicologica di una persona, esistono i “piccoli traumi”, dati dalla reiterazione nel tempo di eventi percepiti come negativi e dalla sensibilità della persona.
Il trauma può derivare da varie esperienze tra cui incidenti, abusi, violenze, disastri naturali, perdite significative e altre situazioni che identificano “un prima e un dopo” il trauma.
Le reazioni al trauma variano da persona a persona e possono includere sintomi come l’evitamento di situazioni, ansia, depressione, paura, ipervigilanza, incubi, flashbacks, difficoltà di concentrazione e disturbi del sonno. In alcuni casi, le persone possono sviluppare disturbi post-traumatici da stress (PTSD), una condizione in cui i sintomi del trauma persistono nel tempo e influenzano significativamente la vita quotidiana.
“Quando non è possibile resistere né fuggire, il sistema umano di auto-difesa viene sopraffatto e si disorganizza. Ogni aspetto della normale risposta al pericolo, avendo perso la sua utilità, tende a permanere in una modalità alterata ed amplificata per molto tempo dopo che l’effettiva situazione di pericolo è terminata”. Judith Herman
Il trauma può essere affrontato in modi diversi da individuo a individuo ed esistono molte forme di supporto e terapia disponibili per aiutare le persone a superarlo e a recuperare un senso di benessere emotivo.
L’EMI (Eye Movement Integration) e l’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) sono tecniche terapeutiche utilizzate per trattare i disturbi legati al trauma e ad altre problematiche psicologiche. Si basano sull’idea che il movimento degli occhi sia legato all’accesso ad informazioni visive, uditive, cinestesiche memorizzate nel cervello.
Sebbene abbiano nomi simili e condividano alcune caratteristiche, ci sono differenze significative tra le due:
EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing): È una terapia psicologica che si concentra sul riprocessamento delle esperienze traumatiche. Durante una seduta di EMDR il terapeuta incoraggia il paziente a ripensare al trauma mentre si concentra su un movimento o uno stimolo sensoriale, come i movimenti degli occhi o tocchi leggeri. L’obiettivo è quello di aiutare il paziente a riprocessare l’esperienza traumatica in modo da ridurre la sua valenza emotiva e quindi il suo impatto negativo sulla vita quotidiana.
EMI (Eye Movement Integration): È un modello sviluppato originariamente da Connirae Andreas, una terapeuta familiare e formatrice di PNL (Programmazione Neuro-Linguistica). Durante una seduta di EMI il terapeuta incoraggia dolcemente il paziente a restare in contatto con le sensazioni date dall’esperienza mentre si concentra su una serie di movimenti oculari. Vengono utilizzati molti movimenti oculari per facilitare una integrazione multisensoriale del ricordo traumatico e quindi il cambiamento. Il modello EMI utilizza nel lavoro anche numerose tecniche psico-corporee ed integrative che lo rendono molto interessante ed efficace.
È importante sottolineare che entrambe le tecniche richiedono una formazione adeguata ed è fondamentale rivolgersi solo a terapeuti qualificati.