La Terapia Breve Strategica è un modello di intervento innovativo, che si differenzia da tutti gli altri approcci terapeutici:
- E’ indicato in primo luogo per tutti i disturbi psicologici fortemente impedenti, ovvero caratterizzati da una sintomatologia acuta (ansia, attacchi di panico, fobie, ossessioni, compulsioni, ipocondria, depressione, disordini alimentari -anoressia, bulimia, sindrome da vomito) che necessitano di uno sblocco in tempi brevi.
- E’ un intervento terapeutico breve e focale orientato all’estinzione dei disturbi presentati dal paziente o alla risoluzione dei problemi portati. Un intervento che si concentra su un obiettivo concreto di cambiamento, concordato congiuntamente con il terapeuta.
- Non consiste in una terapia superficiale e sintomatica, ma è un intervento radicale in quanto, oltre all’estinzione dei sintomi, mira a destrutturare i modi disfunzionali attraverso i quali la persona percepisce e poi reagisce alla realtà, per crearne di nuovi e funzionali e ripristinare in lei un nuovo equilibrio da mantenere nel tempo.
- E’ efficace: il cambiamento si verifica nell’87% dei casi (Nardone e Watzlawick, 2004) ed è duraturo, poiché non si presentano ricadute rispetto al problema presentato.
Se una terapia funziona, deve produrre cambiamenti significativi molto rapidamente. Se ciò non avviene molto probabilmente la strategia terapeutica usata non funziona e si rende necessario cambiarla con una più funzionale.
L’intervento strategico si concentra dunque fin dall’inizio sul rompere il circolo vizioso che si è stabilito fra tentate soluzioni (disfunzionali) e persistenza del problema, lavorando sul presente piuttosto che sul passato, su come funziona il problema piuttosto che sul perché esiste, sulla ricerca delle soluzioni piuttosto che delle cause.
Un obiettivo importante dell’intervento è lo spostamento del punto di osservazione del soggetto, dalla sua posizione originaria rigida e disfunzionale (che si esprimeva nelle tentate soluzioni) verso una prospettiva più elastica e funzionale, con maggiori possibilità di scelta. In questo modo la persona acquisisce la capacità di fronteggiare i problemi senza rigidità, sviluppando un repertorio di diverse possibili strategie risolutive. Per l’importanza che riveste l’efficacia e l’efficienza nel modello strategico, l’intervento è attivo e prescrittivo, volto a produrre risultati già a partire dalle prime sedute.
La terapia breve strategica si differenzia da altri modelli terapeutici proprio perché rappresenta un modo rivoluzionario di riconoscere, affrontare e risolvere i problemi; è un intervento breve e focale, orientato all’estinzione dei disturbi presentati dal paziente, non è una terapia superficiale sintomatica ma un intervento radicale che ha come fine ultimo la ristrutturazione della percezione che il soggetto ha di sé, degli altri e del mondo.
L’obiettivo principale della terapia strategica è quello dunque di risolvere rapidamente problemi e disturbi che possono diventare invadenti ed invalidanti non solo per il paziente che ne soffre, ma anche per chi gli sta vicino puntando allo sblocco del punto di osservazione del soggetto dalla sua posizione originaria rigida e disfunzionale ad una prospettiva più elastica, funzionale e con maggiori possibilità di scelta attraverso il riemergere delle proprie capacità personali.